venerdì 29 novembre 2013

Mesto é il volto della crisi del Napoli di novembre

Da troppo tempo non scrivo e in questo periodo di assenza é successo di tutto: il miracolo Benitez che in 11 partite aveva totalizzato 28 punti, record assoluto della storia del Napoli, si é schiantato in un triste trittico di sconfitte, contro l'odiata Juve, la bestia nera Parma e il Borussia Dortmund in una sfida che valeva una stagione o quasi.

Fatto sta che il Napoli ora é a un passo dall'estromissione dalla Champions pur avendo totalizzato ben 9 punti e giá lontano 6 punti dalla vetta, purtroppo tornata bianconera, dopo l'interregno romanista.

La crisi é manifesta e preoccupante soprattutto se si guarda alle opportunitá concesse agli avversari: tante, troppe per una squadra di vertice, ma anche per una che lotterebbe per non retrocedere. Ora il mago Benitez si é trasformato in un professorotto arrogante e presuntuoso che non sa gestire gli uomini a disposizione.

Se c'é qualcuno che si potrebbe lamentare a mio avviso é proprio il tecnico spagnolo, al quale é stato detto in estate: la difesa é a posto, il centrocampo sta bene cosí com'é (http://napoli-e-calcio.blogspot.de/2013/08/la-strategia.html). Questo modesto blog giá in estate aveva denunciato la dissennata campagna acquisti, che aveva rinforzato solo l'attacco, pur senza offrire una valida alternativa a Higuain (il caso Duvan Zapata) e aveva colpevolmente dimenticato il reparto chiave del campionato italiano, con il solo innesto di Albiol.

Ma cosa sta succedendo: sta succedendo che il miglior acquisto della stagione fino al 2 novembre era stato sorprendentemente non Higuin o Callejon, ma Giandomenico Mesto.
A volte il calcio é materia tanto semplice quanto banale: la fortuna o la sfortuna giocano un ruolo molto piú importante di quanto si pensi. A settembre Maggio si fa operare per un fastidio al ginocchio e l'ex genoano lo sostituisce egregiamente, senza farlo rimpiangere nemmeno una volta. Ricordate gli errori di Maggio a Verona contro il Chievo? E quelli di Britos? Fino a ottobre, non si vedono più errori e la difesa regge perfettamente subendo solo un gol dal Sassuolo, dove tra l'altro la difesa era retta dall'accoppiata Cannavaro-Fernandez. Fino a Roma il Napoli viaggia a ritmi trionfali, senza subire reti. A Roma stessa, il Napoli subisce due reti su due calci piazzati entrambi causati da Paolo Cannavaro. Big match perso, il capitano viene espulso e veste la maglia del Napoli per l'ultima volta, Britos si fa male alla spalla e deve restare fuori un mese. Altra tegola su un reparto giá debole in partenza. Nel frattempo ce n'era stata un'altra: Camilo Zuniga dopo la scialba figura di Londra, nonostante la firma del contratto milionario che lo lega al Napoli per i prossimi 3 anni, si fa operare al ginocchio e i tempi di recupero sono lunghi....

Nonostante l'operazione di Maggio prima e quella di Zuniga poi, l'infortunio di Britos il Napoli regge e si riprende alla grande: vince a Marsiglia, a Firenze, in casa col Torino e col Catania. Ma proprio qui cade l'ultima tegola, quella fatale: al settimo minuto Mesto si accascia a terra e accusa un dolore fortissimo al ginocchio, si teme subito il peggio e gli esami confermeranno la rottura del crociato, che lo terrá fuori per 5-6 mesi. La frittata é fatta, Benitez in quella partita utilizzerá l'esordiente Uvini sulla fascia sinistra, ma il gol di Lucas Castro é il preludio di quello che dopo diventerá evidente. La nave imbarca acqua, Mesto era stato lo strenuo tutore di un reparto costruito senza criterio.

L'episodio chiave: infortunio di Mesto in Napoli Catania (2 novembre)
Foto: calcionapoli24.it



La vittoria di Champions contro il Marsiglia evidenzia giá quelli che saranno, loro malgrado i protagonisti negativi della crisi successiva: Maggio e Armero stanno alla difesa come Tyson alla danza artistica. Il Napoli in avanti costruisce ed é pericoloso, ma diventa evidente che gli esterni non tornano, che Hamsik non dá il dovuto sostegno al centrocampo e che in fase di non possesso e di interdizione il solo Behrami non puó bastare. A Torino il vascello azzurro imbarca la prima figuraccia, poi arriva la corsa solitaria di Cassano verso la sua prima rete a Napoli a far suonare l'allarme rosso, che a Dortmund si traduce in una sonora e spettaclare sconfitta, dove il grande Reina si é immortalato miglior portiere al mondo, pur prendendone tre.

Sento dire che Benitez dovrebbe rinunciare a qualche punta per rinforzare il centrocampo: in pratica rinunciare a uno tra Insigne, Mertens, Pandev o Callejon per inserire un centrocampista in più, a dare man forte agli stremati Behrami e Inler. Quindi rinunciare ad essere propositivi, sperando nel miracolo di Higuin o Hamsik, per schierare le guardie svizzere a centrocampo a difendere il papato di Reina. In questo modo si eviterebbero le amnesie di Armero e Maggio, che continuano a sbagliare le diagonali e offirire passaggi agli attaccanti avversari? e le amnesie di Britos e Fernandez? magari ci sorbiamo solo le sfuriate avversarie, senza avere la possibilitá di controbattere...

Allora a chi critica il brutto momento del Napoli imputandolo al gioco farfallone di Benitez e allo scarso carattere, ricordo una serie negativa occorsa un anno esatto fa: con Cavani in attacco, Hamsik nel ruolo preferito e Mazzarri saldamente al timone:

Inter-Napoli 2-1 (era l'Inter di Stramaccioni, non l'Arsenal)
Napoli-PSV Eindhoven 1-3 (non il Borussia Dortmund)
Napoli-Bologna 2-3  (campionato)
Napoli-Bologna 1-2 (coppa Italia)

Di cosa parliamo?


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